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[vc_row][vc_column][vc_column_text] ULTRASOUND WEEK SCHOOL “Ecografia clinica e procedurale in Nefrologia e Medicina Interna” [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/2"][vc_btn title="Scarica il programma" color="orange" align="center" i_icon_fontawesome="fas fa-download" button_block="true" add_icon="true" link="url:https%3A%2F%2Fwww.sonovisualmed.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F05%2FCORSO-DI-ECOGRAFIA-IN-NEFROLOGIA.pdf%20|title:programma%20week%20schoool"][/vc_column][vc_column width="1/2"][vc_btn title="Iscriviti all'Ultrasound Week School" color="orange" align="center" i_icon_fontawesome="fas fa-calendar-alt" button_block="true" add_icon="true" link="url:%23|title:iscrizione%20corso%20week%20school%20eureka"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_btn title="Acquista il corso online" color="green" align="center" link="url:https%3A%2F%2Fwww.sonovisualmed.it%2Fprodotto%2Fecografia-clinica-diagnostica-e-procedurale-in-nefrologia-e-medicina-interna%2F%20|title:acquista%20il%20corso%20in%20nefrologia"][vc_single_image image="18680" img_size="large" alignment="center" onclick="custom_link" link="https://www.sonovisualmed.it/wp-content/uploads/2024/05/CORSO-DI-ECOGRAFIA-IN-NEFROLOGIA.pdf"][vc_column_text] Corso Teorico Propedeutico per il Diploma Nazionale SIUMB di Ecografia Specialistica in Nefrologia [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space][/vc_column][/vc_row][vc_row el_class="content_webinar custom_webinar"][vc_column][vc_column_text] Webinar 1- Indice contenuti Lezioni commentate Ecografia B-mode - Mario Meola Parte 1. Tecniche di imaging in Nefrologia (26 m) 380 MB Parte 2. Principi fisici basilari (22 m) 321 MB Parte 3. Proprietà apparecchiatura ecografica (40 m) 503 MB Parte 4. Propagazione degli US

          Diapositiva 2 La trombosi della FAV può causare perdita di sessioni dialitiche e portare al ricovero e al cateterismo venoso temporaneo. Nella FAV nativa ricorre 0.1-0.5 volte per anno, nella FAV protesica ricorre più frequentemente 0.5–2.0 volte per anno. La trombosi è la causa più importante di perdita definitiva dell’accesso vascolare anche se può essere trattata ripetutamente con il «declotting» per via percutanea (tromboaspirazione trombolisi farmacologica, meccanica, farmaco-meccanica) e con la trombectomia chirurgica.             Diapositiva 3 Come nel tromboembolismo delle vene superficiali e profonde, la triade di Wirchow, ossia la ipercoagulabilità, il danno endoteliale, la stasi e sono anche i fattori favorenti della trombosi

Diapositiva 1 Da un punto di vista emodinamico, il confezionamento di un accesso vascolare innesca una serie di meccanismi adattivi che coinvolgono direttamente i vasi della FAV ma coinvolgono anche il circolo sistemico. L’iperplasia neointimale che si sviluppa nei punti critici dell’anastomosi rappresenta la risposta adattativa più evidente agli eventi emodinamici locali. L’aumento del precarico ventricolare, del volume sistolico e della gittata cardiaca, della pressione arteriosa e del volume circolante rappresentano invece la risposta adattativa del circolo sistemico.         Diapositiva 2 In questa relazione considereremo quindi: Variazioni emodinamiche di pressione e flusso alla base del rimodellamento, ossia della dilatazione dell’arteria tributaria e

  Diapositiva 1   La sorveglianza strumentale è indispensabile per completare l’esame fisico e il monitoraggio della FAV in sala dialisi.         Diapositiva 2   In mancanza di un protocollo di sorveglianza attiva, sono i segni di malfunzionamento (come il flusso insufficiente, la riduzione del thrill, la riduzione del rapporto KT/V da ricircolo, il turgore venoso e un valore di pressione venosa >200 mmHg, il sanguinamento prolungato dopo la dialisi, l’edema della mano) che consigliano l‘esecuzione di un CD.  Il controllo strumentale può essere anche richiesto per la comparsa di dolore alla mano o alle dita durante la dialisi, o per l’evidenza di un circolo ipercinetico ad

Diapositiva 1 Due sono i criteri essenziali per definire una fistola matura e pronta per l’incannulazione: la portata di flusso ed il diametro del vaso efferente. Entrambe queste misurazioni possono essere ottenute con l’ecografia convenzionale ed il colorDoppler.  In particolare, il calcolo della portata è essenziale non solo per valutare la maturazione e l’idoneità per la incannulazione, ma anche per la sorveglianza attiva dell’accesso vascolare nel medio-lungo termine. Le apparecchiature ecografiche attuali con sonde ad alta risoluzione sono in grado di misurare in modo affidabile la portata anche se questa misura è gravata da una percentuale di errore che varia dal

Diapositiva 1 L’iperplasia neointimale si sviluppa nei punti critici dell’anastomosi artero-venosa, può causare stenosi e favorire la trombosi con fallimento dell’accesso vascolare. Questa relazione tratterà delle cause alla base dell’iperplasia neointimale.         Diapositiva 2 La definizione early failure definisce il fallimento precoce entro i primi tre mesi dal confezionamento dell’accesso vascolare nativo o alla mancata maturazione necessaria per supportare la dialisi trisettimanale.       Diapositiva 3 Negli anni ‘80-’90 del secolo scorso, il fallimento precoce coinvolgeva circa il 10-20% delle FAV native. Nell’ultimo decennio si è assistito ad un considerevole incremento del numero di fallimenti precoci che ha coinciso inaspettatamente con l’iniziativa Fistula first negli Stati Uniti. In

Diapositiva 1 Il cateterismo venoso centrale è una procedura invasiva gravata di per sé da complicanze più o meno gravi. La trombosi, l’infezione e il malfunzionamento del catetere sono complicanze che possono interessare tutte le sedi comunemente usate per il CVC, anche se la prevalenza di queste complicanze varia con la sede. Anche le complicanze meccaniche possono coinvolgere tutte le sedi di CVC, ma anche in questo caso la frequenza e gravità variano in funzione della sede e della complessità della procedura. Il mal posizionamento e lo pneumotorace sono le complicanze più comuni del cateterismo della vena giugulare e della succlavia.

          Diapositiva 2 L’ecografia ha migliorato sensibilmente la sicurezza procedurale del cateterismo venoso centrale (CVC) rendendolo più efficace e sicuro. La possibilità di «vedere» i vasi della base collo e degli arti superiori/inferiori ha accresciuto esponenzialmente la fiducia e la sicurezza degli operatori riducendo gli insuccessi tecnici e le complicanze meccaniche maggiori. Per questo, tutte le linee guida raccomandano l’uso dell’ecografia in tutte le fasi della procedura, dalla scelta della vena e della sede di venipuntura, alla guida assistita dell’ago, al controllo post-procedurale del catetere per escludere complicanze precoci.           Diapositiva 3 Tre sono le sedi usuali di posizionamento di un CVC: la vena giugulare